Che tu sia un gamer o qualcuno a cui sta a cuore un gamer, in questo articolo voglio suggerirti 6 semplici strategie per ridurre l’intensità e la frequenza della rabbia mentre si gioca, così da poter godere a pieno dell’esperienza di gioco e mantenere un clima sereno con chi ti sta attorno.
I consigli che voglio darti sono sia per i Gamer, ovvero i giocatori che sono al PC/console, sia per i Care Giver, quindi per genitori, educatori, parenti dei giocatori che vogliono aiutare il gamer a gestire l’emotività durante il videogaming.
Prima di iniziare voglio dirti che la rabbia è una emozione fondamentale ed è importante riuscire a viverla e contattarla, quindi utilizza questi 7 consigli solo se quando sei arrabbiato vivi situazioni sgradevoli tipo:
- Perdi il controllo delle tue azioni
- Comprometti le relazioni con le persone per te importanti
- Ti senti particolarmente aggressivo e suscettibile
- Ti si offuscano pensiero e ragionamento
- Lo stato di malessere perpetua anche dopo aver finito col videogioco
Premesse fatte, iniziamo con le 6 semplici strategie!
– 1 – Individua i sintomi fisici della rabbia
Spesso il nostro corpo reagisce a una emozione ancor prima che noi riusciamo a percepirla.
Fare attenzione al linguaggio del corpo può anticipatamente renderci consapevoli che si sta innescando una reazione rabbiosa.
Accorgersi per tempo che si sta caricando uno stato d’ira è molto utile per far rientrare la collera.
Gamer
Fai attenzione a come il tuo corpo reagisce quando ti arrabbi, cerca di capire quali muscoli sono in tensione, se le dita ti fanno male perché aumenti la pressione sui tasti, se digrigni i denti, senti se ti aumenta la frequenza cardiaca o la sudorazione.
Impara a capire come sei quando ti stai arrabbiando in modo che il tuo corpo possa essere un campanello d’allarme e tu possa decidere di fermare l’escalation della collera.
Care Giver
Osserva il linguaggio del corpo del giocatore, se scatta in piedi, se serra labbra e mascelle, se ha movimenti scomposti oppure se semplicemente suda e cambia spesso posizione di seduta.
Guardando il linguaggio non verbale del gamer puoi capire se c’è il rischio di una crisi di rabbia nell’aria e preparati per prevenire o contenere un eventuale attacco d’ira.
– 2 – Prendersi una pausa
Quando ci si arrabbia durante una sessione di gioco la migliore strategia per riequilibrarsi è sempre quella di staccare la spina e spostare interesse su altro.
Può sembrare semplice e banale ma ciò non toglie che sia decisamente efficace.
Di solito la rabbia si alimenta o dalla frustrazione nel non riuscire a fronteggiare le sfide del gioco oppure, nei casi di giochi online, dalla comunicazione con i compagni di squadra che degenera.
In questi casi è bene non agganciarsi a questi stimoli e distrarsi con un’altra attività più piacevole.
Gamer
Se giochi offline o in modalità singola sei avvantaggiato, molla il joystick, spegni la console e fai altro.
Se giochi con altri player e ti stai arrabbiando con loro o col gioco vedi se ti va di terminare il match o la missione e poi saluta tutti.
Impara capire se ti serve un break di mezz’ora o se è meglio rimandare il gioco al giorno seguente.
Quando stacchi è meglio se ti dedichi a qualcosa di poco tecnologico, puoi farti una chiacchierata con qualcuno, uscire per una commissione, fare attività fisica o suonare uno strumento, decidi tu, basta che sia qualcosa che trovi piacevole.
Care Giver
Se noti che il giocatore si sta scaldando troppo puoi proporgli una pausa. In questi casi è meglio evitare un atteggiamento critico in favore di uno più propositivo.
Per proporre un beark ti consiglio di partire da dati osservabili e presentare delle alternative, quindi avvicinati al gamer e proponi qualcosa del tipo:
“Ho sentito che stai iniziando ad alzare la voce/Ho visto che stai scattando sulla sedia/Ti vedo paonazzo e serri i denti.. penso che ti stai arrabbiano al gioco, forse è meglio prenderti una pausa, ti va se.. fai un salto al supermercato/ci mettiamo a fare i LEGO/facciamo una corsetta?”
– 3 – Tieni presente perché si gioca
Si gioca ai videogame per una miriade di motivi, per divertirsi, per godersi gli amici, per stuzzicare il cervello, per vivere emozioni, in generale si sceglie di giocare per stare bene.
Quando ci si arrabbia nei videogame capita che si perda il focus sul perché si è iniziato a giocare, il gioco diventa una abitudine, un dovere, e quasi ci si dimentica che si è iniziato quel videogioco per godersi del tempo per sé.
Giocare diventa un compito, diventa noioso, ripetevo e frustrante, e dalla frustrazione alla rabbia il passo è breve.
Gamer
Ricordati che giochi perché ti piace.
Nei giochi non c’è niente che DEVI FARE per forza. Non succede nulla se salti delle missioni, se quell’obiettivo che ti sei dato lo raggiungi con tempi più comodi.
Se ti innervosirci spesso e non ti godi il gioco, fermati e chiediti “Ma ne vale la pena? Mi sto divertendo?”.
Ricorda che se il gioco non ti dà più quelle vibrazioni piacevoli che avevi all’inizio puoi trovare qualcosa di divertente e stimolante anche in altre attività.
Quando il nervosismo e la rabbia diventano cronici puoi cambiare gioco, puoi scoprire uno sport o appassionarti ad altro. Devi decidere tu se sentirti nuovamente felice e sereno.
Care Giver
È fondamentale che tu comprenda perché il gamer gioca.
Se vuoi aiutare il giocatore questo è l’aspetto più importante di tutti. Se una persona gioca per tanto tempo e con tanto trasporto vuol dire che il videogame è una cosa seria per lui.
Vai in profondità e chiediti perché gioca, che bisogno gratifica quando è sui videogame, come mai i giochi sono l’opzione che predilige per vivere determinate emozioni.
Capire perché il gamer gioca è condizione imprescindibile per proporre alternative valide, per creare un ambiente più sereno e ridurre gli scatti d’ira.
Mi raccomando, non essere inquisitore, osserva tanto e magari tira fuori l’argomento quando siete lontani da console o PC e potete chiacchierare di videogame liberamente.
– 4 – Riduci la competizione
I videogame sono avvincenti e accattivanti perché ci presentano delle continue sfide, i videogiochi più avvincenti riescono a mantenere il gamer in uno “stato di flow”, ovvero gli fanno vivere una esperienza ottimale dove gli obiettivi del gioco sono raggiungili ma necessito di impegno per esser ottenuti.
Talvolta accade che gli obiettivi del gioco o quelli che si pone il giocatore siano troppo elevati per il suo livello di abilità/risorse, e quindi l’esperienza videoludica diventa frustrante.
La frustrazione è uno dei catalizzatori principali della rabbia, abbassare la difficoltà del gioco può aiutare a non entrare in un circolo di avvilimento e insoddisfazione che poi sfocia in agiti rabbiosi.
Gamer
Tieni presente che non tutti i videogame vanno affrontati nell’ottica di mantenere altissime performance.
Ogni giocatore ha risorse differenti (riflessi, coordinazione, pianificazione, problem solving, ecc.), può capitare che alcuni giochi benché ti piacciano richiedano competenze che la natura non ti ha donato, e questo va accettato.
Aggiusta il livello di difficoltà dei giochi al tuo livello di abilità, evita di calibrare i tuoi obiettivi paragonandoti ad amici/stremer/youtuber che hanno raggiunto determinati livelli investendo risorse (soldi, tempo, team) che magari tu non disponi.
Se non riesci a raggiungere o mantenere certe performance, fermati, abbassa il livello e le aspettative e poi riprova, innervosirsi per un obiettivo irraggiungibile peggiora solo il tuo umore e rovina le relazioni con chi ti sta intorno.
Care Giver
Stai accanto al giocatore prestando attenzione a quante risorse (soldi, tempo, energia) investe nel videogame e cosa gliene viene in tasca una volta terminata la sessione di gioco.
Se lo percepisci innervosito o insoddisfatto puoi fargli notare quanto dà al videogame e cosa ne riceve in cambio.
Se il gamer realizza che è spesso frustrato allora puoi suggerirgli di investire meno nel gioco, di prenderlo meno seriamente, di ridurne l’aspetto competitivo.
– 5 – Esplora le emozioni
Arrabbiarsi o innervosirsi quando si gioca è normale e va benissimo entro certi limiti.
Se modulate bene rabbia e aggressività sono una preziosa fonte di energia per raggiungere i nostri obiettivi, sia nei videogiochi che nella vita quotidiana.
Il segreto per rendere questa carica energetica sta nell’elaborare la rabbia per poterla comprendere ed evitare il “sequestro emozionale”.
Confrontarsi sulla propria rabbia aiuta ad esser meno sopraffatti dall’emozione in modo da recuperare la lucidità che viene a mancare negli attacchi d’ira.
Gamer
Se ti rendi conto che la rabbia prende spesso il sopravvento mentre giochi, non tenere questo problema per te, parlane con chi ti fidi.
Raccontare la tua rabbia a freddo è il modo migliore per comprenderla ed accoglierla.
Parlare con gli altri può fornirti uno specchio importante per capire cosa ti accade nei momenti di rabbia.
Puoi aprirti o chiedere sostegno a chi ti sta vicino, puoi parlarne con uno psicologo e se cerchi bene puoi anche trovare delle community online con cui condividere i tuoi vissuti di rabbia.
Assicurati di stare con qualcuno che ha interesse ad ascoltarti e parla di ciò che ti fa arrabbiare, racconta i motivi per cui ti accendi, e valuta le opinioni e i consigli degli altri.
Care Giver
È importante che tu sia una figura accogliente per il gamer.
Puoi non condividere i suoi agiti di rabbia, puoi non accettare determinati comportamenti ma sforzati a comprendere il vissuto emotivo del giocatore.
Se sei disposto ad ascoltare il gamer e ad accoglierlo lo aiuti a elaborare la rabbia, a evitare che questa venga repressa per poi esplodere all’improvviso.
Mettiti in una posizione di comprensione e non di giudizio, magari parla di come e quando tu vivi la rabbia, vedrai che ne gioverà il vostro rapporto e ci sarà meno tensione nell’aria.
So benissimo che essere empatico e accogliente è difficile in determinate situazioni, in questi casi chiedere il supporto di uno specialista può essere una risorsa importante.
– 6 – Crea uno spazio di decompressione
Rabbia, aggressività, frustrazione sono condizioni che hanno una forte risonanza sia psichica che fisiologica.
Quando ci si arrabbia nel videogioco è possibile che gli strascichi di quella collera continuino anche dopo la fine della sessione di gioco.
Allo stesso modo si può iniziare a giocare dopo una giornata dove abbiamo caricato tanta tensione senza esser riusciti a sfogarla, per poi esplodere e arrabbiarci online dove il mondo virtuale ci legittima a perdere i freni inibitori.
Per questo motivo è importante creare uno spazio di decompressione prima e dopo le sessioni di gioco.
Gamer
Se usi giochi con contenuti aggressivi o con dinamiche che possono esser frustranti assicurati di crearti una sorta di rito di rilassamento.
Avvolte bastano cinque respiri profondi per recuperare la calma e tranquillizzare la mente, oppure puoi fare una doccia per scrollare via lo stress, o prender tempo sorseggiando una bevanda che ti piace.
Trova il tuo rito di rilassamento e mettilo in atto prima e dopo le sessioni di gioco e vedrai che resisterai meglio alle sollecitazioni che avvengono mentre giochi.
Care Giver
Sii consapevole che il giocatore può trascinarsi dell’aggressività anche quando si allontana dallo schermo, evita quindi di affrontare questioni spinose non appena finisce di giocare.
Aiuta il gamer a creare uno spazio di “reset emotivo” quando finisce con la console, puoi parlargli del più e del meno, puoi mettere della musica oppure impegnare il giocatore in semplici compiti (apparecchiare la tavola, portare giù la spazzatura, fare la lista della spesa, ecc).
Allo stesso modo assicurati che prima di iniziare a giocare sia abbastanza sereno, probabilmente sai già capire quando il gamer è turbato e quando non lo è.
Se vedi il gamer irrequieto ancor prima di iniziare a giocare è importante che disinneschi la sua carica emotiva, puoi proporre un esercizio di respirazione, o più semplicemente far emergere delle emozioni piacevoli con dei piccoli accorgimenti.
Benissimo!
Ora hai qualche freccia al tuo arco per fronteggiare la rabbia durante il gaming!
Scegli i consigli che più sono utili alla tua situazione e inizia a metterli in atto già da ora.
In bocca al lupo, faccio il tifo per te!
Nel caso in cui sentissi il bisogno di un supporto personale non esitare a contattarmi.
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Last Updated on 18 Marzo 2022 by Paolo Carrone