La tematica della violenza correlata all’uso dei videogiochi esiste da decenni ed è ancora caldissima.
È un argomento che interessa psicologi, neurologi, educatori ma anche genitori e giocatori.
La verità è che i migliori scienziati delle migliori università del mondo non sono riusciti a trovare una risposta unanime che dimostri se e quanto i videogame influenzano comportamenti violenti.
Non l’hanno capito loro, figuriamoci se possiamo capirlo io e te oggi.
Quindi ciò che ti invito a fare non è trovare LA VERITÀ su questa annosa questione, piuttosto vorrei aiutarti a comprendere in che modo alcuni giochi possono promuovere l’aggressività così che tu possa costruirti la tua idea a riguardo.
Ok, iniziamo!
Prima di tutto è fondamentale chiarire bene di cosa stiamo parlando, perciò bisogna capire:
Quali sono i videogiochi ai quali ci si riferisce
Che cosa si intende per aggressività e violenza
Non tutti i videogiochi hanno contenuti violenti, a Tetris non muore nessuno e i fantasmini di Pac Man non mostrano sofferenza quando vengono mangiati.
Quando si parla di videogiochi e violenza si fa riferimento a tre ampissime categorie di giochi:
gli Shooter (Call of Duty, Doom e simili) dove l’obiettivo principale è quello di sparare ed eliminare gli avversari;
i Picchiaduro (Mortal Kombat, Tekken e simili) nei quali ci si scontra 1 vs 1 menando l’avversario per portare a zero i suoi punti vita;
alcuni tipi di Action-Adventure (GTA, Assassin’s Creed e simili) dove nel corso delle varie missioni si prende parte a scontri, furti, omicidi talvolta narrati con un linguaggio volgare ed esplicito.
In linea generale i giochi accusati di violenza sono quelli che hanno una certificazione PEGI 12, 16 e 18, più è alta la classificazione più “pesanti” saranno i contenuti violenti.
Vien da sé che un gioco PEGI 18 (ovvero consigliato dai 18 anni in su) è considerato adatto solo a dei giocatori adulti.
Se vuoi sapere la classificazione dei giochi che ti interessano basta cercare il bollino PEGI sulla confezione o fare una rapida ricerca sul web.
Chiarito che solo alcuni giochi presentano violenza, per comprendere come i videogame possono influenzare il comportamento è fondamentale capire la differenza tra violenza e aggressività.
Per fare ciò ti propongo una tabella facile facile che riassume le principali analogie e differenze tra aggressività e violenza:
In base a queste precisazioni i videogame NON possono né creare l’aggressività (perché ci viene “fornita” alla nascita) né creare violenza (perché non è possibile che un gioco crei un impianto valoriale).
Quindi prima di andare avanti è importante ribadire: i videogame non creano nulla! Se si cerca un colpevole per i mali e la violenza di questo mondo non ha senso mettere alla gogna Xbox e Palystation!
Vero è che alcuni studi ci dicono che l’uso di certi giochi può stimolare (non creare) l’aggressività e avallare condotte violente.
È importante notare che benché la violenza sia sempre dannosa per il benessere della persona, una buona dose di aggressività è una componente molto importante per stare bene.
Pensa alle competizioni o a delle prove di massima performance, in questi casi l’aggressività ti rende più efficace nel perseguire gli obiettivi.
Anche quando si tratta di proteggere sé o gli altri è importante richiamare un po’ di aggressività, oppure può servire per far valere la propria opinione e asserirsi nelle discussioni.
In questi casi i videogiochi possono essere una delle strade percorribili per mantenere viva quella quota sana di aggressività.
I problemi nascono quando i giochi vanno a sovrastimolare l’aggressività.
Allora è importante capire i modi in cui alcuni videogame influenzano la nostra psiche e orientano i nostri comportamenti per mantenere un livello di aggressività sano e funzionale
Per questo ti propongo due teorie psicologiche:
La teoria più “classica e lineare” che spiega la connessione tra videogiochi e comportamenti aggressivi è quella del Modellamento.
La teoria più “moderna e articolata” si divide in tre passaggi e chiama in causa Bias e Script per capire cosa favorisce l’aggressività.
Sono entrambe molto interessanti! Per conoscerle prosegui la lettura.
Usa il Modellamento per comprendere la relazione tra videogiochi comportamenti violenti
Semplificando la Teoria dell’apprendimento Sociale il Modellamento avviene quando osservi un modello e riproduci i comportamenti osservati facendoli tuoi.
Per esempio se al giocatore piace molto il protagonista del videogame, il quale per completare le missioni si mette a rubare automobili e a sparare dal finestrino ai passanti, allora il gamer sarà propenso a replicare questi comportamenti.
Attenzione: ciò non vuol dire che finito con la Playstation il giocatore scenderà in strada per rubare un’auto e sparare alla cieca, però per via del modellamento risulterà più propenso a mettere in atto comportamenti aggressivi/antisociali, ad esempio è più probabile che rubi una rivista al giornalaio o che spintoni un passante per farsi strada.
Questa teoria in verità è applicabile a tutte le forme di modellamento tramite media quindi, per restare in tema di aggressività è più probabile che spintoni i passanti chi guarda film horror/splatter o ascolta musica heavy/metal.
Anche qui, non è che se piacciono gli horror o il metal si andrà a sfasciare il mondo, semplicemente si è meno propensi a ripudiare atteggiamenti aggressivi.
In questo contesto i videogiochi hanno un fattore di rischio maggiore rispetto a film e musica per due motivi:
- Per via dell’engagement il giocatore ha un coinvolgimento emotivo con l’avatar, favorendo una identificazione tra giocatore e personaggio virtuale;
- Molti giochi son basati su un sistema di ricompense, quindi il gamer riceve premi per aver messo in atto un comportamento aggressivo. Così facendo rinforza la condotta aggressiva che quindi verrà riproposta con maggiore frequenza.
La Teoria del Modellamento è un caposaldo della psicologia e ci dà una chiave di lettura per capire come si imparano e mettono in atto alcuni comportamenti.
L’aspetto fondamentale che devi tener presente è che non c’è un nesso causale diretto tra ciò che osservo dal modello e quello che poi metto in atto.
Bando agli allarmismi, quello che questa teoria ci dice è che giocando a certi giochi è possibile “alzare il volume” dell’aggressività, e come abbiamo visto questo può essere sia positivo che negativo.
Se hai trovato interessante il Modellamento e vuoi farti un’idea più completa sul fenomeno dell’aggressività con i videogame ti consiglio di proseguire la lettura!
Impara i tre passaggi che trasportano l’aggressività dal videogioco al mondo reale
La teoria che ti voglio presentare raggruppa diversi studi articolandoli in tre passaggi principali e vuole mettere in luce in che modo le scene e le emozioni che si vivono nel videogioco possono creare un atteggiamento aggressivo nella persona anche quando non è davanti alla console.
I tre punti che andremo ad analizzare sono:
- Residui di Attivazione Fisiologica (AF)
- Creazione di un Hostile Attribution Bias (HAB)
- Generazione di Script Aggressivi (SA)
L’equazione è: AF + HAB + SA = Atteggiamento Aggressivo Generalizzato
Per ognuna di queste tre voci ti dirò: Cos’è, Come si crea e Cosa comporta.
Residui di Attivazione Fisiologica
Cos’è: Sono tutti i parametri del corpo che il gamer si porta addosso durante e dopo la sessione di gioco.
Come si crea: Si creano in maniera spontanea mentre si gioca, se si deve sparare ad un nemico prima che lui ci uccida allora la soglia d’allarme sale e con essa anche la pressione sanguigna e la conduttanza cutanea. Ciò fa entrare il giocatore in uno stato di allarme e ipervigilanza.
Cosa comporta: Questo stato d’allerta persiste nel corpo del giocatore anche quando finisce di giocare e quindi tornato nel mondo reale sarà più propenso a “scattare e difendersi”, lasciando meno spazio a comportamenti calmi e riflessivi.
Creazione di un Hostile Attribution Bias
Cos’è: È la tendenza a percepire ostili le intenzioni che le altre persone muovono verso il giocatore anche se queste sono pacifiche.
Come si crea: Si crea se il gamer passa molto tempo in mondi virtuali caratterizzati dalla violenza. Il gioco per mantenere attivo il giocatore lo tiene sotto costante minaccia di Game Over, così il gamer per sopravvivere impara a cercare minacce nel mondo che lo circonda.
Cosa comporta: Ciò comporta che il giocatore interiorizzi un modo di pensare dove “tutto è minaccioso, tutto è contro la sua incolumità” e allora risulterà difficile fidarsi degli altri perché avrà sempre il sospetto di ostilità nei suoi confronti e quindi aggredirà l’altro perché si sente sotto costante attacco.
Generazione di Script Aggressivi
Cos’è: Sono il meccanismo automatico attraverso il quale il giocatore fornisce dei copioni di risposta violenti agli stimoli che riceve.
Come si crea: Gli script si creano per automatizzare una risposta a uno stimolo che riceviamo spesso. Il giocatore di “giochi violenti” è spesso in stato di allarme (AF), vede minacce ovunque (HAB) e per rispondere prontamente agli stimoli del gioco crea un percorso automatico del tipo “appena qualcosa si muove, sparo”, non c’è spazio per pensare, a un input associa un rapidissimo output.
Cosa comporta: Gli script proprio perché automatici restano al di sotto della consapevolezza, ciò comporta che il giocatore imparerà a rispondere in maniera poco riflessiva anche quando si trova al di fuori del videogame, ad esempio se lo urtano per sbaglio non si ferma a capire cosa è successo ma automaticamente avvia lo Script di risposta e spingerà con violenza il presunto “aggressore”.
Come puoi immaginare questi tre fenomeni si influenzano a vicenda, nascono e si cementificano nel videogame ma poi si prestano anche nella quotidianità.
Per evitare che tu o i tuoi cari possano diventare più aggressivi del previsto usando i videogame tieni presenti alcune accortezze:
- Stai attento al “Binge Gaming”, non fare sessioni di gioco troppo lunghe e troppo frequenti, specialmente se il gioco ha contenuti violenti;
- Evita di giocare se sei stressato o particolarmente carico;
- Metti da parte i giochi particolarmente aggressivi se hai difficoltà nel controllo degli impulsi.
Per concludere spero che tu ti sia fatto un’idea dei modi in cui i videogame possono influenzare la nostra psiche promuovendo certi atteggiamenti aggressivi.
Detto ciò ricorda che i giocatori non sono degli zombie che subiscono le manipolazioni di un gioco digitale, ma hanno sempre la responsabilità dei loro comportamenti e quindi hanno sempre il potere di poterli modificare!
Nel caso in cui sentissi il bisogno di un supporto personale non esitare a contattarmi.
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Last Updated on 7 Febbraio 2022 by Paolo Carrone