Forse ti sorprenderà sapere che gli euro che sborsi all’acquisto di un Dispositivo Smart come smartphone o un tablet sono la valuta meno cara che spendi per usufruire dei super vantaggi che questi dispositivi offrono!
Mi spiego meglio, in questo articolo voglio aiutarti a focalizzare lo scotto che inconsapevolmente paghi ogni volta che usi smartphone e simili.
Di certo avrai notato che la famiglia degli smart device è in costante crescita, ad affiancare smartphone e tablet si stanno aggiungendo alle nostre routine quotidiane l’utilizzo di assistenti vocali, smart TV, smartwatch e PC ibridi di ogni tipo!
Se utilizzi quotidianamente alcuni di questi dispositivi sappi che sei in buona compagnia perché ben 3.8 miliardi di persone al mondo utilizzano uno smartphone, e questo singolo dato ha registrando un aumento del 40% rispetto a soli quattro anni fa!
I benefici che questi dispositivi portano alla tua vita sono palesi ma sai davvero quanto ti costa vivere utilizzando tutti questi device?
Alcune ricerche dimostrano che il semplice fatto di avere uno smartphone a portata di mano (anche senza utilizzarlo) riduce la capacità della persona di portare a termine un compito efficacemente!
Cosa vuol dire tutto ciò?
È come se la persona si inabilita a usare tutte le sue risorse cognitive se ha vicino uno smart device che può trovare le risposte per lui.
Ciò accade perché utilizzando quotidianamente questi dispositivi abbiamo tacitamente accettato di non usare le nostre capacità personali (che richiederebbero fatica per mantenerle allenate) e affidarci a device che ci rendono la vita più semplice.
Per capire ciò che accade quando utilizzi questi dispositivi ti invito di entrare nell’ottica del “Do ut Des” (ti do affinché tu dia) ovvero:
Partendo dalle cose facili quello che ricevi dagli smart device è palese, ti aiutano a reperire informazioni velocemente – grazie a loro puoi contattare la tua rete sociale in tanti modi diversi– puoi registrare e condividere aspetti importanti della tua vita professionale e personale – ti forniscono svago o organizzano il lavoro e lo studio.
Quello che è più difficile vedere è cosa dai per avere tutto questo.
Psicologicamente parlando la moneta di scambio che offri al tuo smartphone sono le tue competenze di vita (life skills) ovvero tutte quelle abilità psichiche che ti permetto di vivere la quotidianità.
In pratica la dinamica psicologica che sta alla base del do ut des con questi device è la seguente: cedo una piccola parte delle mie competenze ai dispositivi per avere in cambio delle risposte rapide, efficaci e comode.
Non ti preoccupare questa dinamica non è dannosa di per sé, tutti i rapporti con le cose o le persone hanno spesso una moneta di scambio, i problemi iniziano quando sai quello che ricevi ma non ti è ben chiaro quanto paghi per averlo!
Ti faccio un esempio.
Immagina di aver bisogno di una bicicletta:
Se un venditore ti proponesse una bicicletta ma invece di dirti il prezzo di vendita ti dicesse “Prendi la bici, poi mi dai l’accesso al tuo conto in banca e io prelevo i tuoi soldi”
Accetteresti ciecamente questo scambio? Beh spero proprio di no!
Anche se acquistare una bici necessita cedere parte dei propri soldi, non puoi cederli senza sapere quanti ne spenderesti.
Ora immagina di aver bisogno di arrivare a casa di tua cugina ma non sai la strada:
Se il tuo smartphone ti dicesse “Usa pure il mio navigatore, ti guido io per arrivare da tua cugina, poi mi dai l’accesso alle tue risorse personali e io prelevo le tue capacità cognitive”
Accetteresti ciecamente questo scambio? Beh anche qui spero proprio di no!
Anche se farsi guidare necessita cedere parte della propria autonomia, non puoi cederla senza sapere cosa perderesti.
Sì perché in termini psichici c’è una bella differenza tra farti guidare dalle app di navigazione invece di orientarti da solo!
Per capire quante risorse psichiche “perdi” affidandoti allo smartphone per la navigazione ti propongo lo stesso esempio.
Se volessi recarti da tua cugina non sapendo la strada e senza usare dispositivi per la navigazione dovresti utilizzare queste risorse:
Competenze di strutturazione del tempo
Organizzare il tuo tempo e i tuoi impegni per sentire tua cugina e farti spiegare la strada
Creazione di mappe cognitive dello spazio topografico
Prefigurarti il percorso, percorrerlo mentalmente, stimare le distanze prefigurati gli incroci, ecc..
Utilizzo di mnemotecniche
Ricordarti i punti di riferimento per orientarti, recuperare le informazioni sul percorso e registrare la strada il ritorno
Quando vai da tua cugina senza usare lo smartphone utilizzi queste tre risorse e le connessioni del tuo cervello si attivano potenziando sia le tue capacità di orientamento visuo-spaziale sia la memoria.
Quando usi il navigatore del tuo dispositivo mobile tutte queste risorse non vengono attivate, arrivi comunque a destinazione ma senza aver “acceso” il cervello.
Simbolicamente possiamo dire che ogni volta che utilizzi il navigatore del tuo telefono un minuscolo gruppo di neuroni del tuo cervello si infiacchisce perché affidi a un dispositivo elettrico un compito potresti fare tu!
Ora ti è più chiaro perché quando usi un dispositivo smart cedi parte delle tue life skill?
Usare questi device tecnologici ci offre risposte e soluzione che sono semplici e immediate. Così invece di dover ricordare date o eventi, invece di interpellare le tue capacità logiche e deduttive ti rifai alle comode e pratiche applicazioni presenti sui tuoi dispositivi.
In pratica TU decidi di non usare “faticosamente” le tue abilità rendendoti così meno autonomo e meno competente.
Affidarti agli smart device riduce alcune tue competenze personali?
Sì!
Vi è un modo per utilizzare con queste tecnologie e non uscirne deprivati delle nostre risorse?
Certo!
Prosegui la lettura e scoprirai quale aspetto psicologico è principalmente inficiato dalla relazione con i dispositivi smart e come puoi fare per convivere con queste tecnologie in modo sano!
Affidarci ai Dispositivi Smart ci può rendere degli incapaci?
In linea di massima usare i dispositivi smart non ci rende degli ebeti, tuttavia quello che accade nella maggior parte dei casi è che svalutando le nostre risorse ci sentiamo meno capaci e competenti nell’affrontare le sfide della vita.
Hai mai sperimentato quella sensazione di “sentirti perso” per qualche istante nel momento in cui non riesci a trovare lo smartphone?
Questo può accadere perché avendo affidato parte delle tue life skill al telefono il fatto di non trovarlo ti fa sentire più vulnerabile.
Mi spiego meglio:
Abbiamo visto come il navigatore riduce le tue capacità di orientamento e memoria ma le situazioni di “perdita” di risorse personali per uso di smart device possono esser molteplici..
Le ricerche ci portano altri esempi: se usi le applicazioni che monitorano i tempi d’attesa degli autobus sappi che riduci la tua finestra di tolleranza, e ancora studiare sui tablet può restringere i tuoi tempi di attenzione e così via..
Avrai intuito che competenze che cediamo variano da device a device e da persona a persona.
Quello che tutti questi casi hanno in comune è che le ricadute di questa deprivazione di competenze vanno a compromettere una struttura psichica ben definita: il percetto di Autoefficacia
Cos’è l’autoefficacia?
L’autoefficacia è un costrutto ricollegabile all’autostima ma riguarda specificatamente la consapevolezza che la persona ha nel percepirsi capace di svolgere determinati compiti e perseguire determinati obiettivi.
Esempio: partecipi a un torneo di tennis? Un buon livello di autoefficacia ti aiuta nel ripescare le tue abilità di gioco, dà valore a queste abilità “ricordandoti” che sei in gamba a tennis e quindi motivandoti a dare il meglio di te durante le partite.
Riesci a collegare questo con la dinamica “do ut des” dei dispositivi smart?
Se cedi a smartphone e tablet un po’ di competenze oggi e un po’ di competenze domani quello che ne risulta è che percepirai sempre meno risorse alle quali appellarti e quindi il tuo livello di autoefficacia sarà sempre più basso.
Perché è fondamentale prestare attenzione al tuo livello di autoefficacia?
Più hai basso il livello di autoefficacia percepita più sarai propenso a svalutarti, a far crescere stati d’ansia, a percepirti incapace e sentirti soverchiato dalle attività quotidiane.
Se ti percepisci con scarse risorse sei più vulnerabile, per star bene è fondamentale che tu sappia di avere le risorse per affrontare la vita.
Con l’uso degli smart device dai via queste risorse, il tuo livello di autoefficacia scende, e ti senti meno capace di affrontare la vita senza avere a portata di mano uno smartphone.
Bene! Ora che conosci le ricadute psicologiche che avvengono durante l’uso dei dispositivi tecnologici è finalmente arrivato il momento di capire come rinvigorire la tua percezione di autoefficacia e vivere bene con i dispositivi smart.
Sfrutta l’Empowerment per usare in maniera “smart” gli Smart Device
Arrivati a questo punto lo schema che si attiva utilizzando i dispositivi smart è il seguente:
In questa dinamica circolare più uso smart device più divento incapace e quindi sarò più propenso a usare nuovamente i dispositivi in futuro.
Questo loop è un gioco a perdere dove la persona ne esce sempre più deprivata di risorse e diventa sempre più vulnerabile.
La psicologia della salute ci offre uno strumento potentissimo per interrompere questo circolo vizioso: l’Empowerment.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l’empowerment come il processo attraverso il quale la persona acquisisce un maggiore controllo sulle decisioni che riguardano la propria salute.
In parole semplici l’empowerment è un processo di crescita personale che serve a rinvigorire le tue risorse.
Come usarlo per interrompere il circolo vizioso?
Quando ti percepisci meno capace di assolvere i compiti quotidiani, fermati! È il momento di interrompere il ciclo di svalutazione con l’empowerment!
Come fare? Te lo mostro subito:
Ti spiego meglio i tre punti cardine di questo processo di Empowerment:
- Mi focalizzo nel qui ed ora -> vuol dire che quando usi i dispositivi non farlo in automatico ma riporta alla consapevolezza che paghi un prezzo quando affidi un compito uno smart device. Fermati e senza criticarti pensa qualcosa del tipo “ora uso il mio smartphone e usarlo impigrisce il mio cervello”.
- Recupero le risorse -> vuol dire che è importante investire del tempo per ri-allenare in maniera analogica le competenze che perdi usando i device. Fermati e pensa qualcosa del tipo “mi sposto sempre col navigatore, è il momento di fare una passeggiata lasciando il telefono a casa” oppure “di solito imposto tutti i promemoria sui calendar, invece oggi terrò a mente da solo gli impegni della giornata”.
- Mi faccio responsabile -> in psicologia si dice di avere un locus of control interno, vuol dire che gli effetti delle tue azioni sono determinati dai comportamenti che TU metti in atto, renditi conto che il malessere o la vulnerabilità nell’uso degli smart device dipendono da te, sei tu l’unico responsabile, il che vuol dire che tu hai il potere e la responsabilità di cambiare questa condizione di vita. Fermati e pensa a qualcosa del tipo “sono io che scelgo di usare i dispositivi smart anche se hanno delle controindicazioni, se ci sto male sono io a dovermene prender cura”.
Fermandoti e prestando attenzione a questi tre punti avvierai un processo di empowerment che ti permetterà di viverti le fantastiche potenzialità degli smart device senza uscirne deprivato di risorse.
Goditi i dispositivi smart in maniera smart!
Nel caso in cui sentissi il bisogno di un supporto personale non esitare a contattarmi.
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“ Ricorda: attiva prima le connessioni neurali e poi di quelle WiFi “
– WiFi Psy –
Last Updated on 7 Febbraio 2022 by Paolo Carrone